L'otite è un'infiammazione dell'orecchio molto diffusa. L'otite nel cane e nel gatto si manifesta con frequente scuotimento delle orecchie, produzione di cerume, odore cattivo e infiammazione, con conseguente rischio d’infezioni.
L’infiammazione costituisce, infatti, il terreno ideale per lo sviluppo delle infezioni da germi (quali Malassezia, Proteus, Stafilococchi e Pseudomonas), delle infestazioni parassitarie (otoacariasi) e di quelle micotiche (Candida).
Al di là delle forme da sempre esistite, attualmente la causa più frequente di otite è un’intolleranza ad uno o più alimenti. Le intolleranze alimentari, patologie in continuo aumento sia in medicina veterinaria che umana, provocano, quale risposta dell’organismo, proprio fenomeni infiammatori alla parte più sensibile (organo bersaglio).
L’infiammazione dell’organo bersaglio rappresenta spesso l’unica manifestazione visibile di un fenomeno d’intolleranza alimentare. Se l’organo bersaglio dell’intolleranza a uno o più alimenti è l’orecchio, l’unica soluzione valida per trattare l’otite e prevenire ricadute è un cambio di alimentazione.
Infatti, anche una singola assunzione di un alimento che l’organismo riconosce come tossico provocherà un processo infiammatorio della durata di alcuni giorni. Se l’alimento continuerà a far parte dell’alimentazione, il processo infiammatorio diverrà per forza di cose cronico.
La soluzione è dunque un cambio di alimentazione, con ingredienti di elevata qualità, rigorosamente controllati e reperiti in luoghi incontaminati, possibilmente arricchita da sostanze botaniche.
La correlazione tra alimentazione e intolleranza alimentare con manifestazioni nell'orecchio è stata oggetto di Studio del Dipartimento Ricerca e Sviluppo SANYpet, che ha pubblicato una ricerca scientifica e uno studio multicentrico.
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